Quante lingue si parlano nel mondo?

persone nel mondoLo sapevi che ci sono fra le 6000 e le 7000 lingue parlate nel mondo da oltre 6 miliardi di persone divise in 189 stati indipendenti?

La maggior parte delle lingue mondiali vengono parlate in Asia, India Africa e Sud America

Nessuna lingua è di per sé più difficile di altre: tutti i bambini, infatti, apprendono la loro lingua madre nello stesso modo naturale e con uguale facilità.

Le persone di diverse lingue sono in  costante contatto l’una con l’altra e quindi si condizionano reciprocamente in molti modi: un esempio eloquente è proprio  l’Inglese che ha preso in “prestito” molte parole ed espressioni da altre lingue in passato, mentre le lingue europee in questo momento stanno prendendo  in  “prestito” (” prestiti linguistici”) molte parole dall’Inglese.

Il lavoro e la professionalità del traduttore di lingue contribuisce a mantenere vivo lo scambio culturale e finanziario tra i diversi popoli che parlano diverse lingue, consentendo una corretta comprensione linguistica tra le persone nel rispetto della totale uniformità terminologica.

Le lingue più parlate

Il Cinese risulta la lingua più parlata al mondo da ben 1 miliardo e 213 milioni di persone.

A seguire:

  • 329 milioni di persone parlano lo Spagnolo
  • 328 milioni di persone parlano l’ Inglese
  • 221 milioni di persone parlano l’ Arabo
  • 182 milioni di persone parlano l’ Hindi
  • 181 milioni di persone parlano il Bengalese
  • 178 milioni di persone parlano il Portoghese
  • 144 milioni di persone parlano il Russo
  • 122 milioni di persone parlano il Giapponese
  • 90 milioni di persone parlano il Tedesco
  • 62 milioni di persone parlano il l’Italiano e in questa classifica l’Italia si trova al diciannovesimo posto.

Alcune curiosità
Il Basco risulta essere il linguaggio più difficile e ostico, non si relaziona con altre lingue ed è parlato al nord della Spagna ed in alcune piccole zone della Francia confinanti con la spagna.

Il Latino, molto diffuso in passato, è rimasto lingua ufficiale solamente nella Città del Vaticano.

Nel Nord Africa è parlata la lingua Berbera,  questa forma di comunicazione non ha una forma scritta.

L’alfabeto più grande del mondo, con ben 74 lettere, è il Cambogiano.

L’alfabeto più corto del mondo con sole 11 lettere appartiene alle  Isole Salomone.

In alcune parti della Guinea Francese si parla  il linguaggio Taki,  questo linguaggio è formato da sole 340 parole.

In alcune zone dell’India, si parla la lingua Malayalam questa è l’unica lingua parlata  il cui nome è una parola palindroma.

Una lingua Vietnamita  il Sedang contiene il più alto numero di vocali ben  55 suoni distinguibili.

La maggior parte delle lingue attualmente presenti,  vengono parlate in Asia, India, Africa e Sud America.

Molte persone pensano che la maggior parte della popolazione mondiale parli una sola lingua, al contrario, la metà della popolazione mondiale parla due o più lingue.

Lingue a pericolo di estinzione
L’Unesco lancia un allarme grave: sono a rischio d’estinzione 2500 delle 6900 lingue parlate nel mondo.

Risulta che siano 199 gli idiomi parlati da meno di una decina di persone:

Il Wichita sarebbe usato solamente da una decina di persone residenti in Oklahoma, mentre la lingua Karaim sarebbe noto solamente a sei persone che si trovano in Ucraina.

Nella lista di questo triste primato troviamo l’India con 196 idioma a rischio di estinzione, a seguire gli Stati Uniti con 192 e l’Indonesia con 147.

Nella classifica stilata dall’Unesco, si cita che 538 lingue sono gravemente in pericolo, quelle seriamente in pericolo sono 502, quelle sicuramente in pericolo sono 632 e quelle a rischio sono 607.

In Papua Nuova Guinea, sarebbero a rischio 88  delle 800 lingue parlate.

Tramite le valutazioni e i dati rilevati negli ultimi decenni, è stato calcolato che entro la fine del ventunesimo secolo, il 90 per cento delle lingue che attualmente si parlano potrebbero estinguersi.

Sempre una nota dell’Unesco spiega che tra il 1974  e 2002,  a seguito della scomparsa di alcune persone, sono morti anche linguaggi come il Manx, linguaggio parlato nell’isola di Man, l’Aasax della Tanzania,  l’Ubykh della Turchia,  l´Eyak dell’Alaska

Ogni volta che muore un idioma cadono in disuso anche le traduzioni, i saperi e le opere artistiche di un determinato popolo. I linguisti, negli ultimi anni, si stanno adoperando molto  per salvaguardare  gli idiomi a rischio di estinzione, consapevoli del disastro storico artistico che ne consegue. Quante persone sono rimaste le uniche testimoni di una maniera di comunicare che non ha più interlocutori!

Per citare solo un grande ricercatore nel settore del linguaggio, Anthony Aristar: “Una lingua non è fatta solo di parole e grammatica, è una rete di storie che mettono in contatto tutte le persone che usano ed hanno usato in passato quella lingua, ha in sé tutte le conoscenze che una comunità linguistic ha lasciato ai suoi discendenti.  La morte di una lingua è come la morte di una specie, con essa si perde un anello della catena e tutto ciò che quella parte significava per il tutto”

L’università dello Utah è molto attiva nella lotta contro i pericoli di una globalizzazione linguistica. Anche la National Science Foundation si è attivata, creando un sito web che descrive le lingue a rischio: qui raccoglierà dati, lessico, registrazioni e catalogazioni. Il ricercatore Aristar puntualizza: “Mentre una lingua è ancora in vita, resta sempre un barlume di speranza di potere tramandare qualcosa ai posteri. Se non faremo questo lavoro, ci sarà un momento in cui le uniche culture rimaste saranno quelle espresse nelle “grandi” lingue: inglese, spagnolo, cinese ed arabo”.

Questo problema è noto da tempo: negli ultimi 500 anni sono scomparse la metà degli idiomi del mondo. Tipico dei nostri giorni è la velocità con cui tali scomparse avvengono: gli studiosi di linguistica prevedono che circa il 90% delle 7000 lingue del mondo non ci sarà più.

In ciò che i linguisti definiscono giustamente “un’immane tragedia”  resta, tuttavia, una speranza; come asserisce Campbell: “Se preserveremo anche poche informazioni su un idioma estinto, avremo le basi per ricostruire relazioni e connessioni andando indietro nel tempo di migliaia di anni, grazie anche alla comparazione ed unione di dati di carattere archeologico e storico. Il database elettronico sarà lo snodo fondamentale per condividere le informazioni, il primo step per mettere al sicuro quel che ci resta delle lingue a rischio”.

Fra le varie associazioni, a scopo benefico e non, che si battono da anni per la preservazione delle lingue in pericolo di estinzione, anche e soprattutto come patrimonio multilingue prezioso per l’umanità intera,   da citare è l’Unesco. Ha pubblicato anche un ATLANTE delle lingue in pericolo di estinzione.

Centro Lingue Global Communications

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